La prevenzione delle patologie muscolo scheletriche
di Dott. Achraf Ziate
Fisioterapista
di Dott. Achraf Ziate
Fisioterapista
Un caloroso saluto ai lettori di questo articolo, mi presento io mi chiamo Ziate Achraf e sono Dottore in fisioterapia. In questo momento della mia carriera mi occupo di riabilitazione in ambito ortopedico, in particolare tratto principalmente la riabilitazione di pazienti post intervento chirurgico di protesi di anca e ginocchio. I pazienti in questione in gran parte hanno raggiunto un'età che va dai 60-70 anni in cui le strutture cartilaginee e ossee vanno in contro ad una degenerazione quasi totale e dove le cause sono multi-fattoriali, delle quali la principale è certamente quella dell'invecchiamento. Con il termine artrosi andiamo a indicare quelli che sono una serie di processi degenerativi a livello articolare e che portano l'individuo che ne è soggetto a disabilità con una serie di limitazioni nelle attività di vita quotidiana (ADL) (1).
Purtroppo il mondo della sanità, soprattutto al giorno d’oggi, continua a vertere in direzione opposta a quella che è la prevenzione delle patologie focalizzandosi solo sulla cura di quest’ultime. In gran parte molte patologie possono essere prevenibili riducendo i fattori di rischio che contribuiscono al loro esordio e tra queste ci sono anche quelle di tipo reumatico. Gli accorgimenti che andrebbero tenuti nella vita di tutti i giorni possono sembrare ovvi e scontati, però dobbiamo sempre ricordarci che il nostro corpo è come una macchina completa e che necessita di una corretta manutenzione. La nostra attenzione deve essere a 360 gradi vedendo il nostro organismo nella sua interezza. Dobbiamo stare attenti a mantenere uno stile di vita sano facendo attenzione a ciò che mangiamo in primis, in secondo luogo al livello di attività fisica che abbiamo quotidianamente evitando la sedentarietà e per ultimo evitare ogni fattore di rischio che può aumentare l’insorgere di patologie reumatiche gravi e non solo. In particolare come accennato nella parte iniziale dell’articolo io mi occupo di pazienti protesizzati i quali soffrivano di coxartrosi e gonartrosi (2). Molti di questi pazienti arrivano a optare per un intervento chirurgico di protesizzazione in quanto accusano grosse limitazioni nelle attività di vita quotidiana, ma a questo punto siamo già in una fase di cura e quindi nella risoluzione di un problema in extremis.
L’essere umano inevitabilmente col tempo raggiunge uno stato di usura delle articolazioni, legamenti, ossa e tendini proprio a causa dell’invecchiamento, ma un corretto stile di vita che comprende una buona alimentazione, mantenendo un corretto BMI (3) e un buon livello di attività fisica può ritardare l’usura e quindi la degenerazione di tali strutture. Come viene riportato nello studio effettuato da Dong et al.1 in caso di gonartrosi troviamo che ci sono dei fattori di rischio da considerare che possono essere modificabili a differenza di altri fattori che non lo sono, come l’età e il sesso dell’individuo. In particolare in questo studio, viene riportato come l’età e quindi l’invecchiamento portano a degenerazione delle strutture articolari del ginocchio. Inoltre abbiamo il sesso, dove quello femminile risulta maggiormente a rischio perché a differenza del genere maschile possiede una massa muscolare e una densità ossea (4) minore. Inoltre una volta raggiunta la menopausa per la carenza di estrogeni (5), i quali
hanno una funzione protettiva nei confronti del tessuto osseo, si ha osteoporosi. Nelle donne in particolar modo 2 ma anche negli uomini, quindi sarà fondamentale adottare un corretto stile di vita in ottica preventiva effettuando attività sportiva a basso impatto, divisa in esercizio fisico di tipo aerobico (6) come possono essere la corsa, la bicicletta o semplicemente camminare (utile al mantenimento dell’efficienza del sistema cardiovascolare) e anaerobico quindi esercizio contro-resistenza (per il mantenimento di un'ottima massa muscolare e il contrasto della Sarcopenia (7) ). Altri fattori di rischio che però possono essere modificabili sono il BMI ovvero l’indice di massa corporea che deve essere tenuto sotto controllo ovvero entro i valori che vanno dal 18,5 al 24,9 (questi ovviamente sono valori indicativi, perché molte volte il peso di una persona può essere alto anche a causa di una massa muscolare importante). Quindi uno dei fattori di rischio da modificare sono assolutamente il peso corporeo quindi l’essere in sovrappeso o addirittura in stato di obesità inficia il corretto funzionamento delle articolazioni. L’aumento di tessuto adiposo e la riduzione conseguente di quello muscolare porta al rilascio di citochine infiammatorie che aumentano la pressione o carico di lavoro a livello articolare e una precoce degenerazione e alterazione nella biomeccanica del movimento dell’articolazione. Un mantenimento del peso corporeo entro i limiti suggeriti porta ad una riduzione del rischio di insorgenza di artrosi quasi del 30%, quindi potete capire quanto sia importante un corretto stile di vita.
Sempre in questo studio viene riportato come ci siano fattori protettivi nei confronti del sistema osteoarticolare uno di questi già citato in precedenza è l'esercizio fisico a basso impatto. Si deve assolutamente prediligere attività a basso impatto in quanto la pratica di sport che richiedono o necessitano di alte performance e quindi di attività agonistiche, risultano essere dannose nel tempo portando ad un’usura eccessiva delle strutture ossee e cartilaginee accelerando il processo degenerativo artrosico e quindi andiamo in overuse (8).
Per ultimo lo studio evidenzia un fattore che può essere sia positivo che negativo a seconda dell’individuo ed è il grado di scolarizzazione o educazione. Lo studio preso in esame evidenzia come un grado di istruzione basso porta ad un maggior rischio di sviluppare osteoartrosi. Vi chiederete in che modo tutto ciò possa favorirne l’insorgenza. Chiaramente chi ignora non sa e non è in grado o non ha gli strumenti per poter comprendere la gravità dei propri comportamenti adottati nel quotidiano. Una persona istruita diversamente avrà la capacità e il senso critico per poter valutare l’impatto dei propri comportamenti. Qui come potete capire si chiude il cerchio sul perché all’inizio di questo articolo vi avevo accennato al vedere il proprio corpo a 360 gradi e non come un’entità divisa. Essere istruiti o comunque avere un grado di comprensione dell’impatto delle nostre abitudini quotidiane ci fornisce la possibilità di evitare ciò che ha un effetto negativo su di noi. Quindi capire perché è fondamentale mangiare in maniera corretta e capire il perché sia altrettanto fondamentale fare esercizio fisico non è scontato e nemmeno banale. Nella mia esperienza lavorativa ho
riscontrato tutto ciò sopra citato e quanto sia importante una buona informazione e educazione in merito. Molti pazienti non sono consci di quanto sia importante mangiare correttamente e tantomeno fare esercizio, rispondendo molte volte di fare lavori che sono di per sè sufficientemente attivi e quindi di non aver bisogno di fare attività fisica. Purtroppo effettuare lavori movimentati o intensi, che richiedono notevoli sforzi non riducono di certo il rischio di contrarre patologie cardiovascolari oppure reumatiche. In quanto ci sono studi come quelli effettuati da Prince et al. 3 che hanno evidenziato come occupazioni lavorative di un certo tipo portano ad aumentare il rilascio di mediatori chimici dell’infiammazione (9), a causa dell’alta intensità dello sforzo protratto nel lungo tempo durante la giornata. Quindi effettuare esercizio fisico mirato porta a ridurre questo rischio anche in persone che effettuano lavori altamente fisici. Inoltre viene riportato come il rischio sia maggiore in chi fa lavori che sono pressoché sedentari, aumentando considerevolmente il rischio di malattie cardiovascolari o muscoloscheletriche. Infatti viene riportato sul sito dell’ISS 4, (in riferimento alle linee guida pubblicate nel novembre 2020) in base alla fascia d’età, il livello di attività da mantenere settimanalmente in ottica preventiva e migliorativa del proprio stato di salute. In particolare per gli adulti che vanno dai 18 fino ai 64 anni si dovrebbero eseguire attività di tipo aerobico per almeno 150 fino a 300 minuti ad intensità moderata, oppure dai 75 fino ai 150 minuti di attività ad intensità vigorosa abbinando il tutto almeno 3 volte a settimana con esercizi di rinforzo muscolare e contro resistenza.
Concludo dicendo che noi siamo musulmani al hamdoulillah e Allah swt ci ha già dato questi strumenti per mantenere in ottimo stato il nostro corpo dividendo ciò che è haram e ciò che non lo è e non limitandosi solo alle malattie fisiche, ma anche del nostro cuore e della nostra mente. Perciò abbiate cura del bene più prezioso che ci è stato donato da Allah swt che è il nostro corpo il quale rispecchia la nostra salute.
Auguro a tutti i lettori quindi il miglior stato di salute possibile e chi invece lo necessita la guarigione da Allah swt. Un caloroso saluto e jazaka allahu khairan per l’attenzione.
Note:
(1)
Con ADL si intente le activity daily of life le quali in caso di disabilità possono risultare limitate.
(2)
Con i termini coxartrosi e gonartrosi rispettivamente si fa riferimento ad artrosi all’anca nel primo caso e al ginocchio nel secondo caso.
(3)
Con il termine BMI facciamo riferimento al Body Mass Index o anche detto indice di massa corporea il quale ci dà la possibilità di poter classificare un individuo sottopeso, normopeso, sovrappeso oppure obeso.
(4)
La densità ossea o anche propriamente detta densità minerale ossea è un valore che ci fornisce il valore di densità minerale ossea presente per cm2 di osso. Calcolato attraverso un esame detto densitometria ossea.
(5)
Gli estrogeni sono ormoni presenti sia nell’uomo che nella donna, dove per quest’ultima hanno un ruolo importantissimo nel periodo precedente alla menopausa secreti principalmente dai follicoli ovarici nell’ovaio.
(6)
L’esercizio può essere di due tipi aerobico o anaerobico, dove nel primo caso la via metabolica cellulare preferenziale durante lo sforzo avverrà principalmente grazie all’ossigeno e nel secondo caso invece con un ridotto utilizzo di quest’ultimo.
(7)
Con Sarcopenia intendiamo il progressivo declino della massa muscolare e della forza dovuti all’invecchiamento.
(8)
Con overuse si intende un livello di utilizzo oltre i limiti fisiologici della struttura.
(9)
I mediatori chimici dell’infiammazione sono tutte quelle molecole secrete in caso di infiammazione nel punto lesionato con funzione protettiva e riparativa.
Riferimenti bibliografici:
1 Dong Y, Yan Y, Zhou J, Zhou Q, Wei H. Evidence on risk factors for knee osteoarthritis in middle-older aged: a systematic review and meta analysis. J Orthop Surg Res. 2023 Aug 29;18(1):634. doi: 10.1186/s13018-023-04089-6. PMID: 37641050; PMCID: PMC10464102.
2 Kemmler W, Shojaa M, Kohl M, von Stengel S. Effects of Different Types of Exercise on Bone Mineral Density in Postmenopausal Women: A Systematic Review and Meta-analysis. Calcif Tissue Int. 2020 Nov;107(5):409-439. doi: 10.1007/s00223-020-00744-w. Epub 2020 Aug 12. PMID: 32785775; PMCID: PMC7546993.
3 Prince SA, Rasmussen CL, Biswas A, Holtermann A, Aulakh T, Merucci K, Coenen P. The effect of leisure time physical activity and sedentary behaviour on the health of workers with different occupational physical activity demands: a systematic review. Int J Behav Nutr Phys Act. 2021 Jul 20;18(1):100. doi: 10.1186/s12966-021-01166-z. PMID: 34284795; PMCID: PMC8290554.
4 https://www.epicentro.iss.it/attivita_fisica/
AUTORE:
Dott. Achraf Ziate
Fisioterapista