ISLAM E IL POTERE DELLE PAROLE
di Maain Achour
Scrittrice, copywriter, ghostwriter
di Maain Achour
Scrittrice, copywriter, ghostwriter
Hai mai visto una diga?
Immagino che ognuno di noi abbia visto almeno una volta nella sua vita una diga. Se non dal vivo quantomeno in foto o in un film. Una diga viene issata per impedire che l’acqua scorra.
Ma cosa c’entrano le dighe con le parole?
Te lo spiego tra un momento. Per ora tieni a mente l’immagine della diga perché è importante.
Partiamo da un versetto della sura Al-'Ahzab, precisamente dal juz numero 22, sura numero 33. Qui, Allah esorta:
"Quelli di voi che affermano di avere fede, siano prudenti nei confronti di Allah" قُّواْهَّللا) َّات, ittaqoo Allah).
Nel Corano, il concetto di taqwa rappresenta un principio fondamentale. Questo termine suggerisce un profondo rispetto misto a timore verso Allah, così come la consapevolezza costante della Sua presenza.
Una consapevolezza che dovrebbe riflettersi in una vigilanza continua sulle nostre azioni e parole, assicurandoci che siano sempre in linea con la volontà divina.
La taqwa, quindi, non è solo un sentimento interiore; si esprime concretamente nel nostro modo di agire e di parlare nella vita quotidiana.
Uno dei modi per esercitare la taqwa è seguire ciò che Allah ci insegna nel tradurre può si che ,)sadeeda qawlan waqooloo (َوقُولُواْ َقْواًل َسِديًدا versetto approssimativamente come "dì ciò che è giusto, dì la cosa giusta".
In pratica, questo significa parlare chiaramente e correttamente ogni volta che ci esprimiamo.
Il termine داًديِسَ) sadeeda) deriva dalla parola araba دْسَ , che significa "qualcosa che chiude un varco".
Questo concetto è simile a quello di una diga, come quelle menzionate nella Surah al-Kahf, dove si parla di costruire una diga (دْسَ ) per bloccare l'acqua.
Una diga è costruita senza lasciare spazi vuoti, bloccando completamente il passaggio dell'acqua.
Allo stesso modo, quando parliamo in modo ديدِسَ (sadeed), dobbiamo comunicare senza lasciare spazio a interpretazioni sbagliate.
Ma perché è così importante questo?
Essere precisi, significativi e chiari serve a garantire che le nostre parole trasmettano esattamente ciò che intendiamo, evitando ogni ambiguità.
Questo implica scegliere con cura ogni parola che pronunciamo. Una parola di troppo può portare alla rovina di una relazione tanto quanto una parola non detta.
E nell'epoca dei social media, ogni parola che diciamo o scriviamo può diffondersi rapidamente e raggiungere milioni di persone.
Questo ci dà un grande potere, ma porta con sé anche una grande responsabilità.
Cosa vuol dire?
Significa che dobbiamo valutare e pensare bene a ciò che diciamo, tenendo conto del vasto impatto che le nostre parole possono avere, sulla comunità musulmana e soprattutto su quella non musulmana.
Dobbiamo fare attenzione a ogni parola che usiamo, consapevoli che potrebbe essere letta o ascoltata da un pubblico molto ampio.
C’è un detto che dice: “Se non hai nulla da dire è meglio tacere”. Diciamo che rende il concetto.
Ma attenzione! Non significa che non bisogna esprimersi e restare nell’ombra. Anzi.
Molti studi dimostrano come nella vita di tutti i giorni e anche sui social media, i musulmani subiscano le più disparate discriminazioni. E la parola, in questo senso, ha un potere immenso.
Possiamo decidere di usare la parola per alimentare ancora di più l’odio nei nostri confronti o usare questo immenso potere per combattere e contrastare la spirale dell’odio.
Ma questo discorso si può calare anche nella vita di tutti i giorni. Come musulmani è nostro dovere dire la verità. Ovviamente, possiamo e dobbiamo cercare di dirla nel migliore dei modi.
Ad esempio, se ti vuoi licenziare da un’azienda perché non c’è un ambiente sano e rispettoso, nell’email di licenziamento non puoi fingere che sia tutto bello e dire il contrario di quello che pensi.
Puoi però cercare di dire realmente quello che pensi nel modo più rispettoso ed educato possibile.
Anche in questo caso le parole giocano un ruolo importantissimo.
Infatti, possiamo fare dawah in questo caso, non solo con il nostro comportamento ma anche con le nostre parole e dimostrare come l’islam inviti ad essere chiari e diretti, senza troppi giri di parole ma con estrema educazione.
Essere educati e rispettosi non riguarda solo le parole che scegliamo, ma anche come le diciamo. Come saprai, il tono di voce, il linguaggio del corpo e il contesto in cui parliamo possono cambiare completamente il significato delle nostre parole.
Un esempio di come l'Islam usi le parole per diffondere un messaggio positivo è il saluto: "assalam aleikom", che significa "Che la pace sia su di te". Questo saluto non è solo una frase fatta, ma un vero augurio di pace a chi incontriamo, sia esso un amico o uno sconosciuto.
Tuttavia, se c'è tensione o rabbia tra noi e la persona che stiamo salutando, anche un semplice "assalam aleikom" può suonare freddo o sarcastico.
Quando diciamo "as-salaamu alaikum" e riceviamo un "walaikum salaam", stiamo affermando che non ci sono conflitti o rancori tra di noi. Stiamo dicendo che, nonostante i problemi passati, ora desideriamo la pace per l'altro.
Immagina di aver litigato con tua moglie o tuo marito o con i tuoi genitori e subito dopo dire "as-salaamu alaikum" prima di uscire e sbattere la porta. In quel caso, non stai davvero augurando pace, stai solo usando le parole perché ti sembra obbligatorio farlo.
Questo non è parlare in modo ديدِسَ) sadeed) – non stai dicendo quello che intendi. Inoltre, il Profeta (Pace e benedizione su di Lui), ci ha insegnato che non dovrebbero passare tre giorni senza dire "salaam" a un fratello/sorella.
Lo so, ora ti chiedi: “E se sono ancora arrabbiato ma sono passati 3 giorni? Devo salutare ma non posso farlo con rabbia e quindi come faccio?”
Questo NON significa che possiamo aspettare due giorni e mezzo per poi fare una telefonata di fretta e chiudere la conversazione. L’invito non è quello di “fingere” ma piuttosto quello di lavorare sulla propria rabbia e cercare di sforzarsi al perdono. Un perdono reale che poi passa attraverso parole sincere e sentite.
L'idea è che quando diciamo "salaam", dovremmo realmente intendere le parole di pace che stiamo esprimendo.
Se capissimo davvero il significato di "as-salaamu alaikum" e lo trasformassimo in un vero "qawlan sadeeda" (parole corrette), le nostre relazioni sarebbero completamente diverse.
Seguire questo principio ci aiuterebbe a non portare rancore e a vivere in pace con gli altri.
Con questo, giungiamo al termine del nostro articolo.
Ma prima di lasciarti, vorrei tirare le somme e riassumere i concetti più importanti che puoi portarti a casa dopo questa breve lettura:
Quando parli, assicurati di usare un linguaggio chiaro e sincero.
Se non hai nulla di buono da dire, forse è meglio restare in silenzio.
Parla solo quando hai qualcosa di vero e positivo da dire, e fai attenzione a come le tue parole possono essere percepite e comprese.
Non solo le parole, ma anche il tono di voce e il linguaggio del corpo devono essere coerenti con il messaggio che vuoi trasmettere. In questo modo, chi ti ascolta non dovrà indovinare le tue intenzioni o pensare che stai nascondendo qualcosa.
Maain Achour
AUTORE:
Maain Achour
Scrittrice, copywriter, ghostwriter